PANNELLO C

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Venti mesi di guerra a Carrara

1943

  • 8/9 settembre – A Carrara gli Alpini della divisione “Val di Fassa” si scontrano con le truppe tedesche, Il primo caduto della Resistenza è il tenente degli alpini Giovanni Montolli, a cui seguiranno l’ufficiale della Marina militare Mario Chiesa ed alcuni civili. La città fin dal 9 viene occupata militarmente dai tedeschi e dalle milizie fasciste. Si formano i primi nuclei di Resistenza.
  • 17 settembre – il primo rastrellamento di cittadini la maggior parte dei quali vengono trasferiti in Germania, da dove pochi torneranno a casa.
  • 23 settembre – Pattuglie tedesche fanno irruzione in varie case del centro per sorprendere i giovani renitenti alla leva e gli uomini atti alle armi. Molte giovani donne fuggono sui tetti.
  • 25 settembre – Il comando tedesco impone il reclutamento coatto di cittadini da adibire a lavori di carattere militare e alla vigilanza delle ferrovie; ordina l’isolamento telefonico della sede della Pubblica Assistenza sospettata di operare contro gli occupanti.
  • 26 settembre – Al Comune arriva la richiesta di conoscere l’elenco degli autoveicoli esistenti
  • 28 settembre – Viene emanata un’ordinanza per limitare la pesca in mare.

1944

  • 12 maggio – Il centro abitato di Avenza viene bombardato dall’aviazione alleata con gravi danni ad abitazioni ed edifici pubblici, tra cui l’Avviamento professionale, e ad abitazioni. Vi rimangono 52 vittime e 56 feriti. È il primo di una lunga serie di pesantissimi bombardamenti che provocheranno decine e decine di morti e si ripeteranno ad Avenza, Marina di Carrara e nel centro cittadino; molte famiglie cominciano a lasciare le loro case e sfollare nei paesi a monte.
  • 22 maggio – Gli aerei alleati bombardano a tappeto una vasta zona dal mare ai monti provocando 45 vittime civili e 96 feriti.
    Giugno/luglio – L’attività aerea alleata si intensifica, con allarmi e preallarmi quasi ogni giorno e notte. Le “fortezze volanti” solcano in continuazione i cieli della città e ogni volta la popolazione è costretta a correre nei rifugi allestiti alla Ghiacciaia, a Monterosso, in Piazza Alberica e negli scantinati delle case. Di notte gli aerei che sorvolavano l’abitato lanciano bengala ad illuminare le tenebre e lasciano poi cadere bombe e spezzoni incendiari.
  • 7 luglio – Dal comando tedesco arriva l’ordine di abbandonare Carrara, tutti gli abitanti se ne devono andare. Le donne organizzate dai “Gruppi di Difesa della Donna”, sostenute dalle forze politiche antifasciste danno vita a manifestazioni di protesta.
  • 11 luglio – Un grande corteo costituito quasi interamente da donne sfila per la città, da Piazza delle Erbe fino al comando tedesco di via Garibaldi (oggi via 7 luglio, in omaggio e ricordo di quei fatti) per chiedere il ritiro dell’ordine di sfollamento. Alcune donne vengono arrestate ma liberate dopo alcune ore. L’ordine di sfollamento viene ritirato.
  • 14 luglio – Nella notte, 19 partigiani assaltano la caserma del Colombarotto e si impossessano di armi e munizioni.
  • 29 luglio – Un bombardamento mitraglia i quartieri di San Ceccardo e Corvenale provocando 24 morti e 12 feriti.
  • Agosto – Bombardamento su Torano: vittime tra i civili.
  • 20 agosto / 9 settembre – Vicino a Castelpoggio i partigiani assaltano una camionetta tedesca. Il giorno successivo per rappresaglia i tedeschi uccidono 6 civili e incendiano varie case e la scuola. Il paese viene dichiarato “zona nera” ed anche le persone di passaggio vengono prese in ostaggio. Due giorni dopo, a villa Fabbricotti, i tedeschi fucilano altre 6 persone. La violenza nazista su Castelpoggio continua per altri 15 giorni. In totale, dal 21 agosto all’8 settembre, vengono uccisi una trentina di civili, tra cui sei donne ed una bambina, violentate prima di essere uccise. Il 9 settembre viene catturato in un’imboscata ed ucciso il partigiano Primo Ricci.
  • 24 agosto – Un grande rastrellamento nazifascista viene organizzato contro le formazioni partigiane in tutta le zona delle Apuane. A Carrara centinaia di persone vengono rastrellate dai tedeschi e fatte prigioniere; alcune vengono uccise, molte altre saranno trasferite nei campi di concentramento in Germania. Intanto infuriano gli scontri tra le truppe nazifasciste e i partigiani: tra i più noti la battaglia del Sagro.
  • 15 settembre – L’esercito alleato guidato dagli Americani si avvicina e la linea del fronte, la Linea Gotica, si attesta nei pressi del Cinquale. Migliaia di famiglie lasciano Massa a seguito di un ordine di sfollamento della città e trovano riparo e accoglienza soprattutto a Carrara, dove si registra una situazione di grave sovraffollamento.
  • 16 settembre – Viene trovato cadavere alla Foce un militare tedesco e si scatena una strage. I soldati tedeschi della XVI Divisione SS “Reichsfhürer” insieme alle brigate repubblichine entrano a Bergiola Foscalina, rastrellano il paese, radunano e massacrano barbaramente 61 persone, tutti civili, sono soprattutto donne e bambini perché gli uomini alla notizia dell’arrivo dei tedeschi si erano nascosti nei boschi vicini.
  • 28 settembre – A seguito di un conflitto a fuoco con i partigiani un soldato tedesco rimane ucciso ed uno ferito. Il comando nazista ordina una rappresaglia contro il paese di Fontia e la zona intorno alla chiesa di S. Lucia. Dopo un cannoneggiamento messo in opera dalle batterie installate a Punta Bianca, sul confine ligure, vengono bruciate alcune case e rastrellati un gruppo di uomini e donne, compreso il parroco don Dario Fazzi. Rinchiusi tutti in una cava sono minacciati di fucilazione; poi i tedeschi cambiano opinione e mandano alcuni uomini a lavorare alla Palmaria, altri in Germania.
  • 10 ottobre – Alessandro Brucellaria “Memo” è nominato Comandante della Brigata Garibaldi “Ugo Muccini” apuana, ricostituita dopo i rastrellamenti del 24 agosto e la separazione dai gruppi sarzanesi. Ad essa fanno riferimento tutte le formazioni attive alle cave.
  • 17 ottobre – Gino Menconi, ex confinato politico e figura di riferimento dell’antifascismo e della Resistenza carrarese, muore nel parmense a Bosco di Corniglio nella sede del Comando Unico parmense che era stato improvvisamente circondato e attaccato da alcuni reparti tedeschi.
  • 8/13 novembre, Prima Liberazione di Carrara – La mattina dell’8 novembre viene uccisa una donna, spia dei tedeschi che aveva provocato l’arresto di 18 persone, tutti antifascisti. E’ la scintilla che fa esplodere la rivolta nella città. Nei due giorni successivi le formazioni della “Muccini” apuana, occupano la città che viene liberata. Le due parti, entrambe impossibilitate a tenerne stabilmente il controllo, si incontrano e trovano l’accordo in base al quale Carrara è proclamata come una sorta di “città aperta”. Viene concordato uno scambio di prigionieri, la libertà di movimento in città, sono stabilite le rispettive zone d’influenza, e i tedeschi garantiscono l’approvvigionamento della città. Dopo qualche giorno l’occupazione tedesca riprende.
  • 10 novembre – Ad Avenza i tedeschi compiono un’altra strage e uccidono 11 persone, mentre la città di Carrara è occupata dalle forze della Resistenza. Vengono rastrellati e portati via dai tedeschi anche decine di civili.
  • 13 novembre – Il proclama del generale Alexander cancella a Carrara, come altrove, la speranza che il fronte si sposti e la guerra possa finire prima dell’inverno.
  • 29 novembre – Nuovo rastrellamento a Castelpoggio da parte delle SS. Vengono incendiate delle abitazioni e ucciso a raffiche di mitra Pellegrino Lertola.
  • 29 novembre / 2 dicembre – La mattina del 29 le truppe tedesche bloccano le vie d’accesso a Carrara. La mattina successiva ha inizio l’attacco contro le formazioni carraresi e per tutto il giorno le artiglierie martellano la zona di Codena, Bedizzano, Bergiola e Calocara. I partigiani resistono e il 1 dicembre i tedeschi si ritirano verso Carrara. Il 2 avviene un ulteriore, definitivo attacco tedesco e i partigiani sono costretti a ritirarsi sulle cave di Gioia e quindi in località Casette.

1945

  • Inizio gennaio – Il nuovo anno si presenta con i bombardamenti alleati nella zona di S. Martino; viene distrutto il ponte della ferrovia marmifera, colpito il deposito dell’officina del gas e la stazione, che ospitava famiglie di sfollati. Le bombe provocano una diecina di morti, la popolazione rimane senza gas.
  • 18 gennaio – Un altro, terribile bombardamento del centro abitato di Carrara, la zona tra via Roma e via Groppini, piazza d’Armi, via Canova è semidistrutta. Circa 80 sono i morti, impossibile contare i feriti.
  • 23 gennaio – La Brigata Garibaldi “Gino Menconi”, i Patrioti Apuani e la rinata Brigata “Lunense” (o “Carrara II”) si riuniscono nella Divisione Apuana, al cui comando viene nominato Dante Isoppi. Da ora e per tutto febbraio e marzo si intensificheranno i viaggi oltre le linee da parte dei principali esponenti della Brigata e del CLN ai fini di tenere i contatti con gli Alleati.
  • 2 marzo – Nella notte, in uno stabile di Via Groppini a Carrara, vengono catturati da parte di un reparto della Marina Militare tedesca alcuni dei principali esponenti della Resistenza locale, tra cui “Memo”, “Briché”, Giuseppe Garella e “Benassi”. I tedeschi tentano immediatamente un attacco alle formazioni partigiane, credendole senza guida e quindi allo sbando, ma queste li attendono e li circondano presso il bacino marmifero di Fantiscritti. A sera avviene lo scambio di prigionieri.
  • Inizio aprile – Comincia l’attacco della 92.ma divisione americana alla Linea Gotica occidentale. L’avanzata è accompagnata da reparti formati dai partigiani che avevano oltrepassato il fronte nei mesi precedenti. Le Brigate partigiane operanti nelle zone ancora occupate, di concerto, cominciano a sabotare sistematicamente le vie di comunicazione e di fuga verso nord, per ostacolare la difesa e la ritirata tedesca. L’ 8 aprile gli alleati, avanzando sia dalla Garfagnana sia da sud lungo la costa, entrano a Montignoso e si dirigono verso Massa che viene liberata il 10.
  • 11 aprile – È il giorno dell’entrata degli Alleati a Carrara, ma la città è già stata liberata dai partigiani che hanno posto fine all’occupazione nazifascista.

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