PANNELLO N° 21

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I partigiani

La Resistenza a Massa

A maggio 1944 i partigiani della formazione delle Brigate Garibaldi “Luigi Mulargia”, provenienti dal’Alta Versilia e quelli massesi si erano accampati agli Alberghi, alle pendici del Monte Contrario. Il loro comandante Marcello Garosi “Tito”, un sottotenente dei bersaglieri, era stato contattato dai capi partigiani apuani affinché si spostasse in zona per dar vita con loro ad una grande unica formazione. Nel maggio, la Mulargia, con i partigiani massesi, compie un’azione militare ad Altagnana e ai primi di giugno si sistema sopra Forno. In quei giorni effettua un attacco al cantiere Todt di Vinca, episodio che mette in allarme le forze tedesche. Nell’area massese agivano alcuni gruppi partigiani tra i quali la formazione Ceragioli di Casette (dal nome di un partigiano di Tito morto in primavera), comandata da Righetto Antonioli, che con quelli degli Alberghi sempre ai primi di giugno, attua una temporanea occupazione del paese di Colonnata, mentre il 9 giugno avviene l’occupazione di Forno. Dopo la strage del 13 che vede la morte di Tito, la Mulargia di fatto non esiste più. I partigiani massesi rimasti prendono il nome di Lupi Apuani. A fine giugno hanno uno scontro con i tedeschi in località Campagrina, sopra Arni. Il gruppo guidato da Gino Briglia “Sergio” perde sei uomini. Poi l’11 luglio 1944 nasce al Campaccio il “Gruppo dei Patrioti Apuani”, una formazione a carattere militare senza la figura del commissario politico: ne è proclamato comandante Pietro Del Giudice, all’epoca ancora frate domenicano. Questa diventerà la formazione più numerosa del territorio massese, attiva con varie azioni contro tedeschi e repubblichini. Il 23 luglio partigiani della 1.ma compagnia dei PA, di Alfredo Gianardi “Vico”, penetrano nella caserma della Milizia di Santa Chiara e prelevano armi. In un’altra azione contro le carceri della stazione di Massa si impadroniscono di armi, munizioni e generi alimentari. Anche i partigiani della Ceragioli compiono azioni importanti: la requisizione di una significativa somma di denaro al cassiere della Società Montecatini Marmi, la cattura di un colonnello tedesco, il prelievo di una radiotrasmittente. La Ceragioli prima aderisce ai garibaldini, poi al Gruppo Patrioti Apuani; accanto ad essa, sul versante massese del Monte Brugiana era nata anche la garibaldina Cartolari, che aveva preso il nome dal partigiano Aldo Cartolari, che si riteneva morto a Forno mentre invece era stato fatto prigioniero e finì la vita in un campo di sterminio in Germania. Il comandante era Olinto Zaghet “Carmelo” e commissario politico il comunista viareggino Giuseppe Antonini “Andrea”. La Cartolari svolge diverse azioni nella piana massese nella quale agivano anche le squadre Gap e Sap garibaldine.

I Patrioti Apuani crescono di numero e si organizzano in più compagnie. Tra esse quelle del gruppo F3 (Fulfor, Ferox e Falco) che agiscono in stretto collegamento con gli alleati.. Mentre la IV Compagnia, poi intitolata a Mario Paolini, medaglia d’oro al valor militare, morto a Canevara nel settembre 1944, aveva il compito di presidiare la via della Libertà, il percorso che consentiva il collegamento con l’Italia già liberata, oltre la Linea Gotica.

L’organizzazione del passaggio è affidata al comandante partigiano Vinci Nicodemi; sono previsti diversi comandi tappa l’ultimo dei quali ad Antona. I gruppi di persone che attraversano il fronte sono accompagnate da guide e i loro nomi annotati su appositi registri: alla fine della guerra saranno migliaia. Il 23.1.1945, a Casette, i partigiani di Massa e Carrara fondano la Divisione Apuana al cui comando è chiamato Dante Isoppi. Il 10 aprile 1945 tutti i partigiani massesi, secondo precise disposizioni del CLN, collaborano con le truppe alleate alla liberazione di Massa.

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