PANNELLO N° 20
I partigiani
La Resistenza tra Carrara e la Lunigiana orientale
A Carrara nei giorni successivi l’8 settembre 43 si forma un nucleo di SAP (Squadre di azione patriottica) organizzate e guidate da Alessandro Brucellaria “Memo”, inizialmente impegnato in sabotaggi e raccolta di armi. Dopo un attacco a metà luglio ‘44 alla Caserma fascista della città, i componenti salgono in montagna e prendono il nome di formazione “Ulivi”, un partigiano caduto nell’eccidio di Forno. Prima si insediano nella bassa Val di Magra e quindi sulle Apuane (Canalgrande e Fantiscritti). Nel centro e nella zona del piano a Carrara opera dall’aprile ’44 la formazione Ceci, di orientamento repubblicano, comandata da Ovidio Cupini. Un’altra formazione carrarese attiva da giugno a novembre 44, è la Parodi, intitolata ad un partigiano caduto. Attiva prima nella fascia collinare, poi in Lunigiana tra il Lucido e l’Aulella; comandante Francesco Tosi, “Mario”. Tra le azioni messe in atto è l’attacco in giugno alla caserma di Forte Bastione con la cattura della guarnigione della Guardia nazionale repubblichina e l’appropriarsi di armi, vestiario e viveri. Altra formazione è la Elio, comandante prima Elio Wochiecevich , quindi Luigi Rigo; è attiva a nord di Carrara da luglio a novembre 44. Tra le azioni messe in atto si segnala la partecipazione alla prima Liberazione di Carrara in novembre. Quasi tutte queste formazioni sono poi messe in difficoltà dal rastrellamento di fine novembre quando si scompaginano; alcuni dei componenti passano il fronte mentre altri si aggregano ad altre formazioni.
L’ 8 agosto 1944 in un incontro a Regnano oltre venti comandanti di varie formazioni decidono di costituire la Divisione “Lunense” al comando del maggiore inglese Tony Oldham e di Roberto Battaglia come commissario politico, divisione che risulterà poi composta da sette brigate, così articolate, secondo la relazione che ne fa Oldham: la I Brigata Lunense attiva in alta Garfagnana con sede a Careggine, al comando del dott. A. Coli con 300 uomini, senza una precisa tendenza politica; la II Brigata Carrara composta da 250 uomini con sede a Campo Cecina, al comando del magg. Contri, di tendenze liberalsocialiste; la III Brigata La Spezia al comando del “Diavolo Nero”, Angelo Marini, con sede a Regnano, composta da 300 uomini di tendenza comunista; la IV Brigata Garibaldi Apuana, anche questa composta da 300 uomini, con sede a Camporaghena; diretta da Almo Bertolini “Oriol”, comunista carrarese, che condannato dal tribunale militare era sfollato a Sassalbo, opera nelle valli del Rosaro e del Taverone; il Gruppo dei Patrioti Apuani, diretto da Pietro Del Giudice, composto da 1200 uomini di tutte le tendenze politiche; la Brigata Ugo Muccini Ligure comandante “Memo”, composta di 800 uomini, comunisti; la Brigata Ugo Muccini Lunense, comandata da “Federico”, Piero Galantini di Sarzana e composta da 600 uomini di tendenza comunista. La sede del comando della Divisione Lunense è in una capanna sul monte Tondo, come simbolo ha una stella rossa sopra una coccarda verde e bianca.
La Divisione opera a Fivizzano, Casola, Comano, Fosdinovo e parzialmente ad Aulla, Podenzana, Carrara e Massa; in essa confluiscono partigiani spezzini lunigianesi, apuani e garfagnini, in un tentativo di unificare i gruppi entro un territorio vasto, dall’alta Garfagnana al fiume Magra, dallo spartiacque appenninico alle Apuane. Il primo settembre la Divisione lunense viene invitata dagli alleati a compiere azioni per impedire le comunicazioni ai tedeschi, per cui mette in atto il sabotaggio di numerosi ponti, più di dieci in una sola notte. Il territorio in quei mesi sarà martoriato da rastrellamenti, rappresaglie, stragi ed eccidi che metteranno a dura prova le brigate presenti. I partigiani spesso sono costretti a difendersi con “sganciamenti” che permettono di mettere in salvo uomini e materiali, in particolare le armi, indispensabili per la lotta. Così, dopo i rastrellamenti, la II Brigata è allo sbando, salvo poi ricostituirsi tornando ad occupare la sua sede, ma dopo un successivo rastrellamento a dicembre, si sfascia e Contri raggiunge gli Alleati passando le linee. Dopo la strage di S. Terenzo, a settembre ad Antona dove alcuni comandanti partigiani si sono rifugiati, Giuseppe Antonini “Andrea” riorganizza la Brigata d’assalto Garibaldi Muccini e ne diventa il comandante; la brigata il 23 novembre prende il nome di Gino Menconi, in omaggio al comandante partigiano comunista carrarese ucciso in ottobre a Bosco di Corniglio, e va a dislocarsi tra Massa e Carrara. In novembre la IV Brigata Lunense riceve l’incarico di disturbare il traffico lungo la strada del Cerreto con sabotaggi e imboscate; vengono uccisi molti soldati tedeschi e della Monterosa e distrutti mezzi militari. Alla fine di novembre, a seguito di un’azione in cui la III brigata Lunense ha disarmato un presidio tedesco uccidendo l’ufficiale e catturando una decina di militari sovietici che poi riescono a fuggire, reparti tedeschi occupano Regnano sede del comando partigiano. Tra i civili si contano tredici morti. I partigiani riescono a salvarsi, ma i tedeschi entrano in possesso dell’archivio della brigata con tutte le informazioni sulla stessa e sugli informatori. Dopo questo episodio, Marini lascia che chi vuole dei suoi uomini passi le linee o ritorni a casa. La Lunense, forse confidando nell’intervento degli Alleati, dopo un consistente rifornimento di armi, il 27 novembre tenta un attacco contro i tedeschi. Dopo il successo iniziale i partigiani non riescono a resistere al contrattacco tedesco. Subiscono molte perdite ed alcuni trovano salvezza rifugiandosi oltre il fronte. Il 29 novembre Oldham dà l’ordine di smobilitazione della Divisione Lunense e il 3 dicembre anch’egli passa le linee e raggiunge gli Alleati a Viareggio. Anche molti della Muccini passano il fronte guidati da Federico. Solo la IV Brigata Garibaldi Apuana non è stata toccata dal rastrellamento della fine di novembre; tuttavia ben presto ne sarebbe sopraggiunto un altro, quello del 7 dicembre nella valle del Taverone, diretto principalmente verso questa formazione. Alla fine il comando della Brigata si sposta a Torsana e poi a Comano. Qui la brigata inizia un’ intensa attività che la porta all’apertura di una scuola media, alla pubblicazione di un periodico partigiano, oltre che all’apertura di spacci per la vendita alla popolazione di prodotti alimentari a prezzo calmierato.
Nel gennaio 1945, a seguito del rastrellamento del novembre – dicembre che ha portato allo scioglimento della Divisione Lunense, viene costituita a Casette dai partigiani di Carrara e di Massa la Divisione Apuana, il Comando Unico delle formazioni che operano nel territorio, comandata dal carrarese Dante Isoppi. Ne fanno parte tre brigate: la Brigata Garibaldi Gino Menconi (comandante “Memo” Alessandro Brucellaria), la Brigata “Lunense” (comandante “Falco” Paolo Pagani); la IV Brigata Apuana “Gino Menconi Bis” (comandante prima “Oriol” Almo Bertolini, poi “Carmelo”, Olinto Zaghet) e il “Gruppo Patrioti Apuani” (comandante Pietro Del Giudice).