PANNELLO N° 2
La Campagna d’Italia
La Campagna d’Italia è stata l’insieme delle operazioni militari condotte dagli Alleati tra il giugno 1943 e il maggio 1945.
Scopo della Campagna era sconfiggere l’Italia fascista, la più debole fra le tre maggiori potenze dell’Asse (assieme a Germania e Giappone) e, dopo la sua resa incondizionata annunciata l’8 settembre 1943, attirare altre forze della Wehrmacht nella penisola italiana già occupata dalle truppe del feldmaresciallo Albert Kesselring, alleggerendo così gli altri teatri di guerra dalla presenza nemica.
Dopo la definitiva vittoria in Africa settentrionale avvenuta l’anno precedente, le potenze Alleate avevano infatti trovato un accordo per aprire un nuovo fronte di guerra. Una decisione a lungo controversa: sostenuta con forza dai Britannici che volevano alleggerire la pressione tedesca contro l’Inghilterra, era frenata dagli Americani scettici sui risultati che l’offensiva in Italia avrebbero potuto portare in tempi brevi.
Alla fine aveva prevalso la tesi inglese secondo la quale uno sbarco in Sicilia avrebbe portato in breve alla resa dell’Italia e ad un impegno massiccio di forze tedesche che avrebbero dovuto lasciare altri fronti, compreso quello russo.
Al comando delle truppe impegnate nella Campagna d’Italia vengono destinati i generali americani Dwight Eisenhower e Harold Alexander: i due ufficiali si alternano alla guida di operazioni che si protraggono per un tempo ben più lungo del previsto, con molti sbarchi in diversi punti della Penisola e durissime battaglie. Alla resistenza dell’esercito tedesco si aggiungono le difficoltà rappresentate dal terreno di guerra che ostacola l’avanzata alleata e dai due rigidissimi inverni.
Per contenere la spinta degli Alleati e ritardarne la risalita verso nord, l’esercito tedesco organizza diverse linee difensive che attraversano la penisola dal mar Tirreno all’Adriatico con capisaldi sia sulle coste che lungo i crinali montuosi.
Le due più note di queste difese sono la Linea Gustav (tra il golfo di Gaeta e la zona a sud di Pescara, passando per Montecassino) e la Linea Gotica (tra la Versilia e la zona a nord di Pesaro); quest’ultima viene sfondata solo all’inizio dell’aprile 1945.
Nella Campagna d’Italia vengono impegnati anche reparti di militari italiani in entrambi gli schieramenti. All’8 settembre 1943 (l’Armistizio fra Italia e Alleati) era seguito lo sbandamento dell’Esercito Italiano; la sua ricostituzione nei territori liberati aveva visto la formazione del Corpo Italiano di Liberazione a fianco di Americani e Inglesi, mentre nei territori occupati reparti della Repubblica Sociale Italiana combattono a fianco dei tedeschi.
In questo scenario assume un’importanza crescente e determinante la Resistenza dei partigiani: militari italiani sfuggiti alla cattura dopo l’Armistizio, giovani renitenti alla leva fascista e antifascisti organizzati dai partiti costituiscono il nucleo fondante del movimento. Nell’Italia centrosettentrionale i partigiani combattono contro le forze nazifasciste con azioni di guerriglia e sabotaggio. La lotta è lunga: a nord della Linea Gotica infatti la Liberazione dei territori arriva soltanto nell’aprile 1945 e l’esercito tedesco in Italia si arrende fra l’ 1 e il 2 maggio.
Ecco le date della Liberazione nei territori della provincia di Massa Carrara e nelle principali città della Toscana e del nord Italia.
- Livorno: 19 luglio 1944
- Firenze: 11 agosto 1944
- Pisa: 2 settembre 1944
- Lucca: 5 settembre 1944
- Montignoso: 8 aprile 1945
- Massa: 10 aprile 1945
- Carrara: 11 aprile 1945
- Bologna: 21 aprile 1945
- Genova: 23 aprile 1945
- Fivizzano: 23 aprile 1945
- Aulla: 24 aprile 1945
- Milano: 25 aprile 1945
- Parma: 26 aprile 1945
- Pontremoli: 27 aprile 1945
- Torino: 28 aprile 1945
- Venezia: 28 aprile 1945
- Trento: 2 maggio 1945